
Si guardi ad esempio il grande Carlo Goldoni (1707-1793) che, fermatosi a Chioggia per qualche anno, rimase incantato e attratto dalla città a tal punto da considerarla ispiratrice del suo capolavoro le “Baruffe Chiozzotte”. Forse inconsapevolmente, crea una sorte di metateatro (teatro nel teatro), in un copione frizzante, spontaneo, pieno di colore e di vita; Wolfgang Goethe (1749-1832) stesso, venuto a contatto con “le voci e i modi di quella gente” (un tipo umano improntato da una forza, un coraggio e un umile eroismo quotidiano), e avendo assistito all’opera teatrale, la descrive così: “i personaggi sono schietta gente di mare, abitanti di Chiozza con le loro mogli, sorelle e figlie. Il loro pettegolezzo abituale nella buona e cattiva sorte, le loro liti, la loro irruenza, i loro modi, la loro volgarità, i loro motti di spirito, il loro umorismo ecc., sono tutti eccezionalmente riprodotti.”
Siamo tutti attori e, a quanto pare, ce la caviamo anche bene. Lasciamoci trascinare da questo splendore persuasivo che da sempre ci appartiene!
Nessun commento:
Posta un commento