venerdì 3 settembre 2010
giovedì 2 settembre 2010
L'ITALGIOTTO
di Marco Giovannellitutti gli articoli dell'autore
«Parlo tre lingue: l’italiano, il chioggiotto e l’italchioggiotto che è l’insieme di italiano e chioggiotto». Marco per cinque euro ti porta a fare un giro di venti minuti in laguna tra Chioggia e Sottomarina. Se poi trova la compagnia simpatica, diventa sempre più di mezz’ora. Poco dopo l’arrivo nella cittadina, mi offre la possibilità di vederla dal mare, e resto subito incantato. Un innamoramento a prima vista. Nella parte vecchia non esistono strade, ma calle e fondamenta. Il centro storico è come un pesce, la cui spina dorsale è il lungo corso centrale, porticato in parte. Le lische sono rappresentate dalle calle trasversali al corso che portano poi alle due fondamenta laterali. Un’urbanistica semplice, ma bella con un campanile che ha l’ingranaggio più antico del mondo per far andare l’orologio.
Chioggia la definiscono «la piccola Venezia», ma è riduttivo. Il suo fascino sta nell’autenticità. Elemento che la città dei Doge ha un po’ perso. Qui non arriva il grande turismo e così la popolazione indigena si mescola ai vacanzieri, e nelle calle senti parlare solo in dialetto. I chioggiotti sono orgogliosi e testardi, anche un po’ focosi. Qualcuno li considera «i napoletani del Nord». Già da questo voler cercare sempre confronti si può capire un certo loro orgoglio, che non ci sta ad essere secondi a qualcosa o qualcuno. «Siamo più antichi noi di Venezia e ci hanno copiato tante cose. Guarda il ponte di Vigo, è in piccolo quello di Rialto, ma il nostro è più vecchio. Poi noi abbiamo il porto con il maggior numero di imbarcazioni in Italia, abbiamo il radicchio più buono...». E via a sciorinare dati e riferimenti storici. Non sono comunque questi a far la bellezza di Chioggia.
La storia di Marco è interessante perché svela molte cose: il carattere, la poesia, la visione del territorio e la voglia di fare. «È tutta colpa delle seppioline. Io per venticinque anni ho fatto il pescatore. Un giorno ne ho prese tante. Saranno state oltre quattro quintali, ma c’era un mare così grosso che non mi permetteva di tornare indietro. Non potevo abbandonare un carico di pesce tanto ricco. E così ho preso una via alternativa per i canali. Me la sono scampata, ma da quel giorno ho capito che avrei cambiato mestiere. Mica per la paura, sai. Mi piace raccontare, stare con la gente e promuovere così le bellezze della mia terra».
Lui, con la sua «volgolara» aveva già iniziato a portare a spasso per mare i turisti. Era stato il primo a fare pesca turismo, che poi significava fare doppio lavoro, ma gli piaceva così. Dopo quattro anni, complici le seppioline, decise di comprare un «bragosso», la tipica nave da pescatori, che ben si adatta a fare anche da imbarcazione turistica. È arrivata così l’Ulisse, che ancora oggi salpa dalla piazza Vigo. «Non importava quanto guadagnassi perché mi sentivo il più ricco della città. Per me Chioggia è oro puro e la voglio far conoscere al mondo. Ecco perché non mi accontento di fare un semplice giro in barca, ma racconto la storia, le leggende, e la gente è contenta. Quando di notte navigo in mezzo alla laguna, magari da solo, mi sembra di essere libero come un bufalo nella prateria». Marco mi racconta anche le rivalità e le botte da orbi tra quelli di Chioggia e quelli di Sottomarina. «Per dare il consenso ai matrimoni misti interveniva il vescovo».
Nel caso di Mirko invece è intervenuta una strana e bizzarra sorte. Nato e vissuto a Berlino da un padre chioggiotto e una madre tedesca, per lui fu galeotta una vacanza. Conobbe una ragazza di Sottomarina e scoppiò l’amore. A quei tempi faceva il responsabile di un progetto per una società editoriale, ha lasciato tutto e dodici anni fa ha raggiunto la sua fidanzata in Italia. «Ho iniziato da zero facendo il muratore, portavo i volantini, poi venditore di pesce, il camionista e anche il prof di tedesco per ragazzini. Dopo un po’ ho trovato lavoro in un albergo e ci sono rimasto». Mirko nel frattempo ne ha fatta di strada, e oggi è il direttore dell’hotel Grande Italia. Uno di quei posti che, quando ci arrivi per caso, pensi di avere una buona stella che ti segue.
Il video l'ho fatto io l'anno scorso :-)
mercoledì 25 agosto 2010
APPUNTI AD ALTA QUOTA
Chi di voi, invece, avrebbe preso penna e calamaio per fermarei momenti più belli della vostra indimenticabile vacanza? Nessuno? Beh, l’ho fatto io per voi.
Più che i momenti più belli, che credo a voi poco importino, vi lascio di seguito alcuni spunti organizzativi di viaggio rigorosamente “FAI DA TE”.
META: Algarve (Portogallo) passando per l’Andalucia.
PERIODO: 7-19 agosto
NUM. PERSONE: 2
VOLO: diretto Venezia – Siviglia (Compagnia low cost: Vueling)
RITIRO IN LOCO (prepagato da casa): coche de alquiler (noleggio auto) *estremamente consigliato
ACCOMODATION: B&B e APPARTAMENTO (quinta)
CONSIGLI: Procurarsi una guida lonely planet; una mappa stradale (il navigatore non è indispensabile) e i dizionari tascabili di portoghese e spagnolo.
RICORDA: in Portogallo c’è un’ora di differenza... indietro!
Una volta arrivati all’aeroporto di Siviglia (Sevilla in spagnolo), per raggiungere il nostro B&B nel centro della città, si può prendere un TAXI (tariffa fissa di circa € 23,00) oppure un autobus (€ 2,30 a testa) + il tramvia (€ 1,20 a testa).
Da subito la città di Siviglia te incanta... ricordatevi però se – per forza di cose – intendete andar via ad agosto, a Siviglia la temperatura si aggira tra i 40 e i 45 gradi!!! Preparatevi all’impatto in una nube di calore!!
Un giorno per visitare la ciudad tra l’incantevole Barrio de Santa Cruz, l’Alcázar, Triana, Plaza de España, un tapas tour per cena, bebiendo un buon, e soprattutto, fresco tinto de verano e, per concludere in bellezza, facendo una visita alla Carboneria, locale tipicissimo per vedere il flamenco!
Il giorno dopo prendiamo la macchina a noleggio e partiamo per l’Algarve, destinazione Lagos. Durata: circa 2,3 h / 3,00 h (NB: non si pagano le autostrade!!).
Quanst’anno, come sistemazione, abbiamo optato per la formula APPARTAMENTO, per 8 notti, in una quinta con piscina vicinissima e comodissima al centro di Lagos. Soluzione pratica ed economica.
In 9 giorni su e giù per l’Algarve un’idea dei posticini che valgono la pena (più di altri) di una sosta ce la siamo fatta, eccola:
Visitate la costa ad est piuttosto velocemente se non amate il caos delle vacanze “commerciali” nel turismo di massa. Queste, infatti, sono spesso classiche destinazioni per viaggi in offerta speciale venduti sopratutto a inglesi e tedeschi interessati solo a cibo economico, alcolici e belle spiagge comode. Esempio per tutte è Albufeira. Già la guida ti permette di farti un’idea. Così in un giorno abbiamo visitato Albufeira, Faro e Tavira, quest’ultima la più graziosa, facendo una gita in ferry (€ 1,40 A/R) alla Ilha (isola) di Tavira, compresa all’interno del Parque Natural da Ria Formosa. Di ritorno, tappa indispensabile al Festival do Marisco (= frutti di mare) di Olhão... una cosa mai vista! Niente a che vedere con la nostra Sagra del pesce di Chioaggia, che con 15/20 euro te la cavi mangiando bene... a Olhão si paga un ticket fisso da visitatore (ben € 8,00) e una volta dentro puoi sbizzarrirti tra gli innumerevoli stand di cosine da mangiare e da bere. Gli stand gastronomici offrono molteplici varietà di crostacei e molluschi di qualità ottima e i prezzi si aggirano intorno ai € 40,00 per una mariscada per due persone. Una volta cenato... via la concerto! (la trovi solo a metà agosto).
Lagos: dove avevamo l’appartamento, devo dire che è una zona piuttosto strategica per visitare la splendida costa Sopravento (ad ovest) e la costa Vicentina (a nord, verso l’Alentejo), dove ci sono, a mio avviso, le baie e le spiagge più spettacolari... mecca dei surfisti. Lagos è una città turistica, ed ha tutto ciò che serve. Di notte è affollata di giovani, di giorno è decisamente gradevole come punto fermo di riferimento.
Incantevoli i paesaggi che si incontrano per arrivare a Sagres, le spiagge di Luz, Burgau e Salema, assolutamente da vedere, fino ad arrivare alle praia Beliche e Tonel: acqua cristallina, refrigerante e panorami mozzafiato sull’oceano.
RICORDATE: che le spiagge qui sono tutte – o quasi – selvagge, co
n scalinate per arrivare alla spiaggia che scendono giù per le scogliere!
Da Sagres tappa obbligatoria è Cabo de São Vicente: all’ora del calar del sole una folla di persone si precipita a gustarsi il tramonto dalla punta più a sud-ovest d’Europa. Un incanto mozzafiato. Ed è suggestivo il fatto che, mentre qui il sole cala nell’oceano, a pochi km più ad est, lo stesso sole sorge dall’oceano: e noi non potevamo di certo farci sfuggire una stupenda alba dalla miradora di Ponta da Piedade, promontorio di grande effetto scenografico proteso sull’oceano a sud di Lagos.
Sulla costa Vicentina a nord di Sagres si incombe in spiagge dai colori incredibili, tra paesini ancora integri e lontani dalla cementificazione, dove, acnora oggi, alle sei di sera ti puoi gustare un simpatico teatrino di marionette sul calar del sole, nella fantastica cornice del villaggio di Carrapateira.
Da qui, con poco, si è già in Alentejo, la regione più estesa del Portogallo, con aride e dorate pianure, dolci colline e piccoli villaggi di case imbiancate... la nostra tappa è stata a Vila Nova de Milfontes, nel cuore del bel Paque Natural do Sudoeste Alentejano, laddove l’estuario (delimitato da cordoni di sabbia) si innesca nell’oceano: spettacolare!
ENTROTERRA: molto carina Monchique,pittoresco villaggio alto al di sopra della costa, tra freschi boschi montani e, davvero suggestiva la feria Medieval di Silves... un po’ come la nostra Marciliana, ma ancora più coinvolgente! (periodo: solo a metà agosto).
TEMPERATURE: Occhio agli sbalzi di temperatura! Non soprendetevi se, dopo una giornata con 35 gradi in quel di Lagos, la stessa sera, a Cabo de São Vicente, di gradi ce ne sono 20!!! E non sorprendetevi se, in pieno agosto, vedrete bancarelle con in vendita maglioni in calda lana!!!
Di ritorno a Siviglia, abbiamo fatto sosta al El Rocìo, particolarissimo borgo andaluso, caratterizzato da strade sabbiose, impronte di zoccoli, pali a cui legare i cavalli... insooma: tipico villaggio del selvaggio west! Durante la Pentecoste, il vilaggio è meta di pellegrinaggi da tutta l’Andalusia con meta la Ermita del Rocìo, una chiesa che ospita la venerata immagine lignea della Nuestra Señora del Rocìo, ricoperta da una lunga veste ingioiellata. Da El Rocìo si può visitare il Parque Nacional de Doñana, caratterizzato da una quantità straordinaria di specie floreali e faunistiche.
E il nostro viaggio si è concluso con il ritorno a Siviglia, da dove abbiamo ripreso il nostro volo diretto per Venezia.
Spero di non avervoi annoiato con questo lungo racconto di viaggio, che vuole fungere da spunto per una vacanza che vi rimarrà nel cuore.
venerdì 20 agosto 2010
IL VIAGGIO (MEGLIO SE LOW COST)
Chissà cosa mi prende, fatto sta che ogni volta che ne predispongo uno mi sento davvero soddisfatta. Ciò accade soprattutto se l’itinerario che sto costruendo con le mie manine andrà a caratterizzare parte essenziale di un viaggio in un luogo a dir poco splendido (e rinomato in quanto tale), pur sempre prestando un “grande" occhio di riguardo al risparmio (anzi, direi che questa è una prerogativa).
Il risultato è un viaggio che ti rimane nel cuore e che ti fa tornare a casa, un po’ stanco fisicamente (quello sì), ma carico di un’energia vitale – ma soprattutto mentale - e di un entusiasmo che spacca, e schizza fuori da ogni standard.
...e ci si sente di un bene!! Saranno i colori, sarà il fatto di essere fuori da ogni classica logica routinaria, sarà il fatto di stare bene con la persona che ti accompagna nell’avventura, sarà quel che sarà, fatto sta che la sensazione è troppo forte!
Dopo la grandiosa estate 2009 in Andalusia, con l’estate 2010 è stata la volta del Portogallo, più precisamente dell’Algarve (e parte di Alentejo), passando per Siviglia e Huelva. Budget? Sempre il solito: intorno ai € 900,00 a testa per 12 giorni! E ci siamo riusciti :-)
Del viaggio ve ne parlerò più avanti... non ora...
martedì 13 luglio 2010
I DELFINI AVVISTATI AL LARGO DI CHIOGGIA!
mercoledì 7 luglio 2010
ANIMATORE
Non permettere mai
che qualcuno venga a te
e vada via senza essere
migliore e più contento.
Sii l'espressione
della bontà di Dio.
Bontà sul tuo volto
e nei tuoi occhi,
bontà nel tuo sorriso
e nel tuo saluto.Ai bambini, ai poveri
e a tutti coloro che soffrono
nella carne e nello spirito
offri sempre un sorriso gioioso.
Dai a loro
non solo le tue cure
ma anche il tuo cuore.
Madre Teresa

Estate Ragazzi 2010